(Ri)scopriamo insieme i classici

* In partenza a Novembre Gruppi di Lettura online per Adulti

> La lettura come un mezzo piacevole per stare in compagnia e mantenere in forma la nostra mente

โ€ข Iniziamo con un romanzo senza tempo della letteratura francese ๐Ÿ“–

“MADAME BOVARY, di Gustave Flaubert

Quando chiesero all’autore chi fosse Madame Bovary, lui diede una risposta che lasciรฒ tutti senza parole: “Sono io Madame Bovary.”

Poichรฉ la fragilitร  non รจ donna, nรฉ uomo, ma รจ umana.

“Leggere mi salvรฒ la vita, scrivere le diede un senso” (IT) ~ ~ ~ “Leximi mรซ shpรซtoi jetรซn, tรซ shkruarit i dha njรซ kuptim” (AL). Jordi Sierra i Fabra

“Mi chiamo Jordi Sierra i Fabra e sono scrittore. Scrivo da quando avevo otto anni e non mi fermerรฒ di scrivere. Sono balbuziente. Non si nota? Beh, non รจ uno scherzo. Non potevo parlare. Fino all’etร  di otto, nove o quindici anni io non riuscivo a parlare. Continuo a essere un balbuziente. La cosa positiva รจ che mi sono rifatto, diventai un conduttore radiofonico. Ma diciamolo qui tra amici, di tanto in tanto balbetto ancora. Da bambino dovevo affrontare problemi maggiori. Eravamo poveri, la televisione in casa non c’era, giocare per strada era vietato, mi poteva investire una macchina. Stavo sempre in casa da solo, leggendo. Sono figlio unico, per di piรน. La lettura mi salvรฒ la vita. Divoravo libri senza sosta. Mi resi conto, fortunatamente, che nello studio ero un asino totale, ma tutto quello che leggevo mi rimaneva nella pancia e nella testa. Lo assorbivo, lo assorbivo. Nel mio quartiere biblioteche non ce n’erano, nemmeno nella mi scuola. Cosรฌ che dovevo andare ogni giorno dai miei vicini, mi davano del pane secco, dei giornali vecchi. Andavo in giro facendo lo straccivendolo, ogni sera mi davano due ‘reales‘ per il pane secco e i giornali venduti. C’era perรฒ nel mio quartiere una libreria di libri di seconda mano. Per me quel posto era un paradiso. Quando entravo lรฌ volevo leggere tutti quei libri, tutti. Scrivendo non balbettavo. Questo era fantastico per un bambino di otto anni balbuziente. Ero un balbuziente di quelli che non potevano parlare, ossia mi bloccavo, smettevo di respirare davanti alla difficoltร  di esprimermi. E cosรฌ per me scrivere divenne la salvezza.

Mio papร  mi vietรฒ di scrivere. E io le dicevo: “Papร  anche se รจ poco, guadagnerรฒ qualcosa, non credi?” Volevo diventare uno scrittore, non ricco e famoso, che รจ un’altra storia. La misura dell’arte sta in quello che provi mentre la fai, e non in quello che ti pagano per farla. Non do colpa di niente a mio papร . Voleva il meglio per suo figlio. La scuola รจ stata il mio grande trauma e quella che mi fece decidere alla fine di considerare seriamente l’attivitร  di scrivere. Ad esempio, un’insegnante di matematica di tanto in tanto diceva in classe: “Dai, ridiamo un po’. Sierra, alla lavagna!”

“Ridiamo un po’!” Ero il giullare della classe. Immaginate com’era la mia scuola… Ricordo un giorno che mi chiese: “Quanto fa due piรน due?” Perchรฉ questa operazione? Perchรฉ per un balbuziente le parole che iniziane con la C, P o T sono impronunciabili. Due piรน due fa quattro (in spagnolo cuatro’). E quel giorno dissi in classe: “Cua-cua-cua”. E l’insegnate di matematica disse: “Sembra un’anatra, vero?” Attenzione! Era un bambino. Nell’ora di spagnolo, l’insegnante disse in classe: “Dai, composizione scritta. Tema libero”. Scrissi la storia di un marziano verde e peloso, venuto da Marte sulla Terra e che si era perso. Ho scritto la storia di E.T. (il film) a dodici anni. Me la copiรฒ Steven Spielberg, quel “malandrino”! A me assegnarono uno ‘zero’. Con uno ‘zero’ mio padre mi uccideva. Ho dovuto dirle: “Maestra, perchรฉ uno zero?” In ortografia: non c’erano errori, leggevo tutti i giorni. Non tre pagine, bensรฌ sei fogli. Ero giร  un tipo… Ero incontenibile. Il vocabolario era elevato. Leggevo a casa il dizionario per cecare parole nuove. Ditemi se non ero un bambino strano. Era uno ‘zero’ ingiusto. E gli dissi: “Maestra, voglio essere uno scrittore.” Mi guardรฒ e mi disse davanti a tutta la classe: “Tu scrittore, Sierra?” – “Ascolta, figlio mio, sarร  meglio che inizi a cercare subito un lavoro perchรฉ sei uno inutile e lo sarai per tutta la tua vita”. – “Non sognare”. E’ la peggior cosa che si puรฒ dire a un bambino di dodici anni. Mio padre mi proibiva di scrivere e secondo la scuola ero un essere inferiore. Attenzione! A scuola, inoltre, subรฌ percosse perchรฉ balbuziente. Vi dirรฒ qualcosa, quello che colpisce รจ un codardo spaventato a morte che ha tanta paura della vita e che usa la violenza per molestare gli altri. Cosรฌ ho preso un sacco di colpi e li ho incassati. E quelli mi hanno reso piรน forte. Non sono mai riusciti ad abbattermi.

Quel giorno, piangendo in casa, ho scoperto che c’era una persona che credeva in me. Sapete chi? Io. Mi bastava. Vi dirรฒ una cosa, e mi alzo in piedi: Vostro padre รจ vostro padre. Mi rivolgo a voi giovani. Vostra madre vi ha fatto nascere. Benissimo. I professori, che non sono stupidi, sanno piรน o meno come siete fatti e che numero di scarpa portate. Benissimo. Ma attenzione, la cosa piรน importante la sapete solo voi. E qual รจ la cosa piรน importante? Quello che ognuno tiene nella pancia, nella testa e nel cuore. Questa รจ la vostra vita, sono i vostri sogni. Se sei sicuro di qualcosa, fallo! Se credi in qualcosa, perseguila. Non fattevi influenzare. Avete solo una vita, ed รจ breve, vola in un attimo. Fatte ciรฒ che amate. Sono stufo di sentire i vostri genitori dire ai giovani: “Figlio mio, studia qualcosa che abbia uno sbocco”. Mica sei un’autostrada? Scegliete sentieri tortuosi, andate dove volete, siate felici. Il denaro arriverร  dopo.

Viviamo in un mondo materialista, egoista, nel quale fino ad oggi non esiste nessun lavoro che ci garantisca la vita per almeno vent’anni. Cosa vi garantirร  la vita? Tenere la mente aperta, il cuore aperto, avere uno stomaco di ferro e leggere. Assorbire la vita come spugne.

Jordi Sierra i Fabra รจ uno scrittore contemporaneo spagnolo di una grande forza creatrice e di un entusiasmo contagioso. E' nato a Barcellona nel 1947 dove vive e svolge principalmente la sua attivitร  di artista. Uno degli autori piรน prolifici del suo tempo, conta piรน di cento titoli di letteratura per l'infanzia e per i ragazzi, che gli hanno valso numerosi premi. 
Tra le sue opere piรน belle, tradotte in italiano, potete leggere i romanzi "Campi di fragole" (1997), "Kafka e la bambola viaggiatrice" (2006), "La favolosa leggenda di Re Artรน" (2008), il saggio "Bob Dylan: 99 motivi per riscoprirlo assieme a tuo figlio" (2017), .

DOSTOEVSKIJ: Incontrarti tra duecento anni

Opera a cura di Valentina Fortichiari

Caro Fรซdor,

con immenso piacere e grande affetto ti dedico questa lettera, in tempi come i nostri in cui non si usa piรน farlo. Ma se in qualche modo ci sentiamo legati a te รจ solo grazie alla scrittura e alla sua forza di resistere e sopravvivere a tutto, persino al tempo che passa.

รˆ stato il 2021, a duecento anni dalla tua nascita, ad avvicinarmi a te e a farmi riscoprire lo splendore e la forza della tua opera. A quanta ricchezza sono andata incontro! Negli anni avevo sentito tanto parlare di te, a scuola, in famiglia, tra la gente, avevo letto persino qualcosa, ma ero cosรฌ lontana dallโ€™essenza della tua opera e dalla grandezza del tuo genio. Perchรฉ sapere dellโ€™esistenza di qualcosa o di qualcuno, non significa conoscerlo. La conoscenza รจ un viaggio, un percorso che richiede tempo e dedizione. Noi tutti sappiamo di esistere, di essere vivi, ma pochi possono dire di conoscersi davvero.

Mi fa strano e allo stesso tempo commuovere quando mi viene in mente un ricordo di tanto tempo fa, che mi ricongiunge a te.  Avevo tredici anni e spinta dalla mia nascente passione per la letteratura, con il consiglio di nessuno, sai qual รจ stato il primo libro che acquistai?! โ€œLโ€™idiotaโ€.

Come dicevo perรฒ, il mio vero incontro con te รจ avvenuto di recente, in etร  adulta, quando ero pronta a percorrere tra le tue pagine i piรน profondi sentieri della vita, lasciandomi semplicemente guidare. Adesso lโ€™unico desiderio che ho รจ di avere il tempo che mi serve per leggerti e fare tesoro dei tuoi insegnamenti. Perchรฉ la tua opera va assaporata lentamente, come un buon vino. E proprio come il vino, โ€œinvecchiandoโ€ non solo migliora, ma punta dritto allโ€™eternitร .

Sei riuscito con il tuo immenso amore per lโ€™umanitร  e con la tua straordinaria abilitร  di muoverti nel sottosuolo delle nostre coscienze, a catturare e unire in uno spirito di fratellanza, non solo il tuo popolo, la tua amata Russia, ma il mondo intero, che continua a leggerti estasiato. Non a caso ti hanno battezzato come โ€œil conoscitore di ogni cosa umanaโ€.

Hai regalato a quellโ€™arte โ€˜effimeraโ€™, spesso sottovalutata, e persino ignorata, ma cosรฌ necessaria agli uomini, qual รจ la letteratura, monumenti colossali di rara bellezza. E quando penso in quali condizioni lo hai fatto, il cuore mi si riempie di ammirazione e gli occhi di lacrime. Tutti gli uomini bisogna che ti leggano, in particolare i giovani, che oggi mancano cosรฌ tanto di veri maestri e figure dโ€™ispirazione. Hai saputo lasciare un segno, cambiare il mondo e dare un senso piรน che profondo alla tua vita, in una stanza buia e fredda, inchinato sulla tua scrivania sotto la luce di una candela, mentre la tua penna ricamava instancabilmente infinite pagine di Letteratura. โ€œAmare e credere in quello che sรฌ faโ€, รจ stato da sempre il tuo moto, e soprattutto non permettere a nessuno di dire che โ€œciรฒ che fai non รจ utile per nessunoโ€. Perchรฉ solo finchรฉ lโ€™uomo andrร  alla ricerca dellโ€™arte, della cultura e della bellezza esisterร  ancora qualche speranza per la sua salvezza.

Come per ogni grande artista non si puรฒ scindere lโ€™uomo dallo scrittore. Ho sentito dire che ogni scrittore puรฒ raccontare unโ€™unica storia, in mille modi, ma una soltanto, la sua. E la storia della tua vita รจ una di quelle che vanno raccontate e mai dimenticate. Il destino ti ha messo alla prova, come ha fatto con pochi uomini. Dalla condanna capitale nel fiore dei tuoi anni, tramutata allโ€™ultimo in lavori forzati in Siberia. Dagli attacchi di epilessia, che ti lasciavano stordito, pieno di ferite e spossato per giorni, alla tua dipendenza da gioco dโ€™azzardo che ti accompagnรฒ per tutta la vita. Ai tuoi continui esili alle porte di un Europa fredda e ostile, dove spesso ti sentivi come unโ€™ombra.

Ecco, una vita come la tua si puรฒ definire con una sola frase, che non poteva essere formulata meglio di quanto ha fatto un altro grande scrittore, Stefan Sweig:

โ€œConsiderata dal punto di vista artistico la vita di Dostoevskij รจ una tragedia, considerata dal lato morale รจ una vittoria senza pari perchรฉ รจ un trionfo dellโ€™uomo sul suo destino, una trasformazione dellโ€™esistenza esterna per mezzo della magia internaโ€.

La tua vita offre tuttora innumerevoli metafore per ognuno di noi che affronta i suoi piccoli/grandi drammi quotidiani. Se tu ce lโ€™hai fatto, possiamo farcela anche noi, anzi dobbiamo farcela. Perchรฉ come ci insegni, la vita deve trionfare sempre, sopra tutto e tutti.

La tua forza aveva radici profonde, che trovavano nutrimento nella tua fede e nella tua singolare spiritualitร . Ecco perchรฉ ogni volta che la vita ti gettava negli abissi piรน profondi, la tua anima si innalzava verso lโ€™infinito, alla ricerca di Dio. Quel Dio che ti ha tanto ‘affaticato’, ma che non hai mai smesso di amare e rincorrere, nella vita come nella tua opera. E anche su questo ci dai tanto da riflettere, offrendoci il tuo sguardo nuovo e fresco, che ha come lโ€™unica meta, lโ€™incontro con la veritร .

Le persone che ti hanno ferito e segnato irrimediabilmente sono morte e sepolte da tempo. Mentre tu, tu sei piรน vivo che mai! E non oso immaginare quanta vita lunga avrai nei secoli a venire…

Scriverti questa lettera รจ stato un privilegio troppo grande. Ma ho preso coraggio pensando al tuo consiglio: โ€œSiate sinceri e semplici, questo รจ lโ€™essenzialeโ€. Consiglio che porterรฒ sempre con me ogni volta che mi troverรฒ davanti a un foglio con la penna in mano.

Grazie infinitamente MAESTRO!

Adela

“Mamma, vorrei essere libero”

Cari lettori, oggi con grande piacere ed emozione lascerรฒ “la parola” a mio figlio, Antonio, di otto anni e mezzo. Credo che il suo messaggio puรฒ essere utile a tanti in quanto rappresenta la voce dei bambini, e a noi adulti puรฒ indurci a riflettere.

In un momento di nervosismo durante i compiti per il lunedรฌ, mi dice: “Mamma, dammi un quaderno che voglio scrivere.”

Questo รจ il racconto che ne รจ venuto fuori…

Quando mi ha chiesto di leggere questi suoi pensieri era tornato ad un tratto sereno ed era pronto a reimmergersi nello studio. Dopo aver letto il suo racconto gli ho sorriso e mi sono complimentata con lui. Mentre tenevo fra le mani il suo quaderno ho capito che quel gesto tanto semplice e spesso naturale, come la scrittura, lo aveva aiutato a tradurre in parole il suo stato d’animo. Lo aveva aiutato a capirsi, a esprimersi e prendendo una certa distanza, a vedere piรน chiaro la situazione che l’aveva irritato. A volte basta davvero poco!

Qualcuno che ti aiuti, Detachment (Il Film)

Per l’ennesima volta il Cinema viene in soccorso della Letteratura. Due linguaggi diversi, ma ugualmente potenti ed universali. Il primo piรน diretto e immediato tenta sempre di aprire un varco per raggiungere l’immensa dimensione dell’altro.

La figura dell’insegnante appassionato, che cerca di trovare le parole giuste per avvicinarsi ai suoi studenti, quelle che le darebbero l’accesso a quel mondo ermetico e cosรฌ tormentato dell’adolescenza. Impossibile non confrontarlo con “L’attimo fuggente”. Due film che mettono al centro i ragazzi, il loro mondo, i loro sogni, le loro paure, le loro speranze, davanti a una societร  fredda, indifferente, chiusa e crudele.

Gli anni sono passati, ma la difficoltร  di trovare il proprio posto nel mondo non รจ cambiata. Quella che ci fa vedere “Detachment” รจ la storia dolorosa dei nostri tempi. Ci troviamo davanti allo specchio che ci mostra il fuori e il dentro di noi, con l’intento di indurci a riflettere su come siamo ridotti. Il regista lo fa in termini forti e immagini dure, rappresentando la realtร  per com’รจ, nuda e cruda, grazie anche alle riprese che assomigliano piรน a un documentario che a un film.

“Bisognerebbe avere dei requisiti,

un curriculum serio e un manuale per fare i genitori,

e seguirne costantemente le istruzioni”.

Un’interpretazione magistrale, profonda ed emozionante, quella di Adrien Brody, capace di bucare lo schermo ed arrivare dritto a noi come una ventata d’aria fresca. Nel ruolo di Prof. Barthes, insegnante supplente di letteratura in un liceo di periferia, attraverso il dramma della sua vita, pone l’accento su tematiche importanti e forti come l’abuso e il trauma infantile, la genitorialitร , la maturazione, l’amore, l’adolescenza, la crisi della scuola, la depressione e il suicidio giovanile, la prostituzione minorile, le malattie sessualmente trasmissibili. Problematiche profonde e sanguinanti della nostra societร , delle quali spesso per omertร  non si ha il coraggio di parlarne.

Lui non ha risposte certe e rassicuranti per i suoi ragazzi. L’unico modo che conosce per non diventare schiavi delle idee malate che da tutte le parti ci riversano ogni giorno, รจ quello di rendersi liberi attraverso la lettura.

“L’unico modo per sopravvivere รจ poter

preservare la nostra mente”.

Ci fa capire come sia difficile essere un insegnante oggi, quando ci si sente schiacciati dal peso della responsabilitร  che la famiglia e la societร  attribuisce a questa figura. A come si รจ soli a dover guidare e incoraggiare i ragazzi che si stanno per affacciarsi alla vita, non con entusiasmo ed ottimismo, bensรฌ con il sentimento che piรน contraddistingue la loro etร , la rabbia.

“Non basta avere qualcuno che ti insegni,

ci vuole qualcuno che ti aiuti!”

Il film si apre con una citazione di Albert Camus e si chiude con la lettura di un brano del racconto “La caduta della casa degli Usher”, di Edgar Allan Poe, come se si cercasse di trattenere in un abbraccio la vita che si dibatte a squarciagola sotto quel peso che ci schiaccia il petto.

Chi sa se ancora una volta la Letteratura riuscirร  a salvarci dal caos in cui viviamo?

Insegnare, che passione!

Da sempre ho sentito dentro di me la vocazione di insegnare, di trasmettere qualcosa di importante e di utile ai piรน giovani. Per molto tempo ho aspettato che fossero gli altri ad offrirmi la possibilitร  di entrare nel meraviglioso mondo dell’Insegnamento. Inconsapevolmente ho perso tanto tempo aspettando invano. Poi ho finalmente capito che se si vuole davvero una cosa nella vita, c’รจ un solo modo per ottenerla: rimboccarsi le maniche e impegnarsi ogni giorno. E’ questo che con tanta determinazione ho fatto e che continuo a fare, perchรฉ un buon insegnante non smette mai di imparare.

Attraverso i libri e lo studio ho ritrovato la mia passione piรน grande, quella che avevo scoperto da bambina, la Letteratura, ed รจ stato bellissimo rincontrarsi. Gradualmente รจ stata lei ad indicarmi la strada. E cosรฌ, con ancora piรน sete ed entusiasmo mi sono immersa tra le sue pagine, e per la prima volta nella vita ho capito che quello che piรน amo fare รจ parlare di Letteratura. Piรน di tutto vorrei avvicinare i giovani, gli adolescenti, a questo magico mondo, per fargli scoprire l’immensa ricchezza artistica e umana, che i grandi scrittori ci hanno lasciato tra le pagine delle loro opere.

Questo breve articolo semplicemente per dirvi che ‘esisto’ e che sono qui per chiunque avesse bisogno e soprattutto voglia di intraprendere questo viaggio bellissimo alla scoperta della Letteratura.

ร‰milie du Chรขtelet e il suo “Discorso sulla felicitร ”

Nasciamo per essere felici. Durante il percorso, complichiamo perรฒ cosรฌ tanto la nostra vita, che ad un certo punto ci mettiamo alla disperata ricerca della tanto desiderata Felicitร . Molto si รจ scritto a proposito. Le grandi menti hanno condiviso con le future generazioni le loro esperienze e i loro insegnamenti. Questo che condivido con voi รจ il prezioso contributo che ha dato ร‰milie du Chรขtelet (1706-1749), attraverso le pagine del suo Discorso sulla felicitร , considerato tra i saggi piรน interessanti ed autentici scritti nel XVIII secolo che meritano di essere letti ancora oggi.

La marchesa du Chรขtelet considerata uno dei piรน grandi ingegni femminili del XVIII secolo, studia con dedizione matematica e fisica, in un tempo in cui le donne non avevano facile accesso al mondo scientifico. Le sue origine aristocratiche le permettono, oltre che ad istruirsi sia nel campo scientifico che in quello umanistico (studiando lingue e filosofia), di frequentare ambienti e di entrare in contatto con i piรน importanti intellettuali francesi del suo tempo. All’etร  di trent’anni, proprio in questi circoli di illustri studiosi, fa l’incontro con l’uomo che segnerร  profondamente la sua vita e il suo animo “tenero, sensibile, vivo e tenace che non sa nรฉ dissimulare nรฉ moderare le proprie passioni”, come lo definisce lei stessa. Cosรฌ, nel 1736 lascia Parigi, il marito, i tre figli e gli amanti, per andare a vivere con colui che per i prossimi dieci anni avrebbe rappresentato per lei l’Amore, nientemeno che il grande filosofo, Voltaire. Ed รจ questo straordinario legame, o per meglio dire la sua dolorosa fine che ha spinto Mme du Chรขtelet a cercare di fare un bilancio del suo intenso vissuto, convinta di avere raggiunto, all’etร  di quasi quarant’anni, la maturitร  che le avrebbe regalato la serenitร  d’animo e di conseguenza la felicitร .

Secondo gli studiosi, il manoscritto ritrovato e pubblicato soltanto trent’anni dopo la morte della sua autrice, non fu scritto con l’intento di essere reso pubblico. Anche se leggendolo fa pensare che nel cuor suo la marchesa sperasse che le sue parole e i suoi saggi consigli raggiungessero piรน persone possibili. รˆ stata la passione piรน potente che conosciamo nella vita, “quella che mette la nostra felicitร  interamente alla dipendenza degli altri e forse la sola che possa farci desiderare di vivere e ci induce a ringraziare l’autore della natura, chiunque egli sia, per averci donato la vita”, ovvero l’Amore, che ha spinto Mme du Chรขtelet a mettersi a nudo, come donna e ad affidarci le sue piรน intime riflessioni sulla vita.

ร‰milie du Chรขtelet, รจ stata una donna straordinaria, che ha avuto il coraggio di essere se stessa, con i pro e i contro del suo carattere acceso, passionale, travolgente, e di una mente brillante in grado di vedere e sentire cose concesse ai pochi.

รˆ rimasta legata fino alla fine ai sui valori e ideali, come andare contro i pregiudizi e scegliere sempre e comunque di vivere appieno le passioni e coltivare le illusioni, che in fondo sono la base della nostra felicitร . Credeva tanto nella forza della ragione, che a una certa etร , dovrebbe guidare la nostra vita, per regalarci a tutti i costi la felicitร .

Per l’ennesima volta nella vita si รจ affidata alle illusioni, ignara che il destino aveva in serbo per lei un’altra prova, un’altra devastante passione amorosa, che questa volta le sarร  fatale. Cosรฌ all’etร  di quarantadue anni si trova fra le braccia di Saint-Lambert, un giovane ufficiale di dieci anni piรน giovane di lei. Lo legherร  a lui un doloroso sentimento che sa tanto di un amore adolescenziale e che lo porterร  a compiere un’altra follia, quella di rimanere incinta in un etร  in cui non dovrebbe. Quello che durante tutta la gravidanza รจ stato un presentimento, purtroppo si verificherร  poco dopo il parto. Il 10 settembre 1749 Mme du Chรขtelet, chiude gli occhi per sempre, pochi giorni dopo avere dato alla luce una bambina, che a sua volta non sopravvivrร . Al suo capezzale suo marito, il compagno Voltaire e l’amante Saint-Lambert, gli uomini che aveva tanto amato, ma che non sono riusciti a salvarla.

Cerchiamo di star bene in salute, di non avere pregiudizi, di provare delle passioni e di ricavarne felicitร , di sostituire gli ardori con le inclinazioni, di conservare le nostre illusioni, di essere virtuosi e di non pentirci mai, di allontanare le idee tristi e di non permettere mai al nostro cuore di conservare una sola fiammella di piacere per qualcuno il cui piacere รจ diminuito e che ha smesso di amarci. Dovremo pur lasciarlo, un giorno, questo amore, anche se non saremo giร  vecchi, e questo giorno sia quello in cui esso cessa di renderci felici. Coltiviamo seriamente l’amore per lo studio, amore che fa dipendere la nostra felicitร  solo da noi stessi. Preserviamoci dall’ambizione ma sforziamoci di sapere bene quello che vogliamo essere: decidiamo la strada da seguire nella nostra vita, e cerchiamo di cospargerla di fiori.

In giro per il Mondo attraverso la Letteratura

Corso online (per ragazzi 14-19 anni)

Video introduttivo


Struttura del corso

  • 5 Paesi da visitare
  • Per ogni paese studieremo 3 autori, a cui sarร  dedicato un incontro con una delle sue opere piรน rappresentative
  • Durata dell’incontro 1h30, tariffa โ‚ฌ23,00
  • Corso in piccoli gruppi (max 7 iscritti), tramite piattaforma Google Meet
  • Gli incontri si terranno ogni 3 settimane
  • I nomi degli autori e le opere verranno svelate gradualmente durante il corso.


ISCRIZIONE AL CORSO

TAPPA #1 – LETTERATURA RUSSA

Iscrizione per i primi tre incontri del nostro ‘Viaggio’

69,00ย โ‚ฌ

Fai clic qui per acquistare.

TAPPA #2 – LETTERATURA FRANCESE

Si parte alla volta della Francia, per scoprire l’ingegno di questi grandi scrittori del XIX secolo.

69,00ย โ‚ฌ

Fai clic qui per acquistare.
  • Primo incontro conoscitivo e “Introduzione al corsogratuito. Durata 1h
*IL CORSO E' ATTIVABILE TUTTO L'ANNO

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Vorrei essere come te

Una mia poesia

Ti osservo mentre dormi beata 
mia dolce gattina,
nel tuo sonno sereno privo di pensieri, 
e per un momento vorrei essere come te...

Ma vorrei essere come te
soprattutto quando sei sveglia,
quando sei allegra e giocosa e ti diverti 
con la prima cosa che ti capita fra le zampe.

Quando ti voglio abbracciare,
ma sfuggi perchรฉ in quel momento non ti va,
ed io a malincuore imparo ad accettare
il tuo spirito libero.

Perchรฉ non c'รจ cosa che ami di piรน
della tua libertร ,
e lo eserciti con cosรฌ tanta classe
che รจ impossibile non affezionarsi.

Hai il tuo bel caratterino
e ti fai rispettare,
se non si vuole incorrere
in qualche spiacevole graffiata.

Mi piace come te ne vai dritta
anche quando ti si chiama per nome,
quando sui tuoi cuscinetti morbidi,
ti rifuggi nell'altra stanza in cerca di privacy.

Mi piace quando spunti come per magia
con il tuo bel musino,
quando ti chiamo e non ti trovo,
con quello sguardo tenero che vale piรน di mille parole.

Amo il tuo modo di essere grata
tutte le volte che ricevi il cibo,
e la corsetta buffa che fai
ogni volta che nomino "pappa".

Amo lo sguardo che hai
simile a un maestro saggio,
quando ti raccogli silenziosamente
all'angolo del divano.

Ma piรน di tutto
amo il modo in cui esprimi
il tuo affetto incondizionato.

Quando la sera ti appoggi sulla coperta
vicino a me, mentre leggo.
Quello รจ il tuo posto preferito,
da dove per un po' non vuoi fuggire.

E' bello vivere spensierati e liberi
come te gattina mia.
Ma, ahimรจ, a noi umani, 
almeno per ora, tutto ciรฒ non ci รจ concesso.

Adela  Allajbej




 

Vepra letrare e Migjenit pรซrkthyer nรซ gjuhรซ tรซ huaja* – Nga Jup Kastrati

MIGJENI, gjeniu i letrave shqiptare

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Prof. Dr. Jup Kastrati

Jup_Kastrati

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